Flavio Falena (Naples, 1981) is an artist whose multidisciplinary practice moves between painting, sculpture, photography, printmaking, and installation, generating a visual language that unites material power and poetic tension. His research is rooted in the intersection between archaeology and contemporaneity, science and myth, anthropology and philosophy, in a constant dialogue with ecological issues and the fractures of our time. His work is traversed by an ecological reflection that questions the idea of nature as a pure and harmonious space, instead presenting it as a place of conflicts, mutations, and stratified memories. His works, dense with matter, layers, and primordial signs, evoke inner landscapes and geographies balanced between the sublime and the decadent. Falena works with natural, industrial, and organic materials, combining them in compositions that seem to emerge from a suspended time, where the artistic gesture becomes a ritual and the pictorial support becomes a relic. Every surface is a field of tension, where order and chaos coexist, and where matter reveals the memory of slow and inexorable processes. His exhibitions, including Elements at the Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), are configured as immersive experiences, in which the work is not only an aesthetic object but also a narrative and perceptual device. Exhibited in international galleries and present in private collections in Italy and abroad, Falena positions himself within a line of research that looks beyond disciplinary boundaries, proposing an art capable of interrogating both the fragility of nature and that of man. He lives and works in Naples, continuing to develop a path in which matter is the protagonist and artistic practice becomes an investigation of memory, the irreversible, and the invisible.
Flavio Falena (Napoli, 1981) è un artista la cui pratica multidisciplinare si muove tra pittura, scultura, fotografia, incisione e installazione, generando un linguaggio visivo che unisce potenza materica e tensione poetica. La sua ricerca si radica nell'intersezione tra archeologia e contemporaneità, scienza e mito, antropologia e filosofia, in un dialogo costante con le questioni ecologiche e le fratture del nostro tempo. Il suo lavoro è attraversato da una riflessione ecologica che mette in discussione l’idea di natura come spazio puro e armonico, restituendola invece come luogo di conflitti, mutazioni e memorie stratificate. Le sue opere, dense di materia, stratificazioni e segni primordiali, evocano paesaggi interiori e geografie in bilico tra il sublime e il decadente. Falena lavora con materiali naturali, industriali e organici, combinandoli in composizioni che sembrano emergere da un tempo sospeso, dove il gesto artistico diventa rito e il supporto pittorico si fa reliquia. Ogni superficie è un campo di tensione, dove ordine e caos convivono, e dove la materia rivela la memoria di processi lenti e inesorabili. Le sue esposizioni, tra cui Elements al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN), si configurano come esperienze immersive, in cui l'opera non è solo oggetto estetico, ma dispositivo narrativo e percettivo. Esposto in gallerie internazionali e presente in collezioni private in Italia e all'estero, Falena si colloca in una linea di ricerca che guarda oltre i confini disciplinari, proponendo un'arte capace di interrogare tanto la fragilità della natura quanto quella dell'uomo. Vive e lavora a Napoli, continuando a sviluppare un percorso in cui la materia è protagonista e la pratica artistica diventa indagine sulla memoria, sull'irreversibile e sull'invisibile.
Elements - PAN, Palazzo Delle Arti Di Napoli